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1 luglio 2019

Mohamed Keita

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la residenza d’artista di Mohamed Keita presso Le Murate. Progetti Arte Contemporanea e la conseguente produzione artistica hanno avuto come oggetto di riflessione il rapporto tra migrazioni e immagini in Italia . Il progetto di residenza di Mohamed a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea si caratterizza come prima esperienza stabile del fotografo nel capoluogo toscano.

Come volontario dell’associazione Angeli della città ONLUS, quest’ultimo ha invitato il fotografo ad un percorso di riflessione sul tema del ruolo delle immagini nella società contemporanea, con particolare riferimento all’ambito migratorio.

La riflessione si è impostata su alcuni punti nodali:

–        lo snodo politico-culturale delle migrazioni, nel senso ampio del termine, ha segnato il dibattito dell’opinione pubblica e della classe dirigente negli ultimi trent’anni, contribuendo a notevoli cambiamenti nei rapporti sociali. Tali cambiamenti sono riconducibili in parte alla percezione del fenomeno da parte della popolazione, per questo un ruolo fondamentale è stato svolto dai media. Gli articoli, i servizi e le immagini che hanno raggiunto e plasmato l’opinione pubblica hanno avuto un peso sociale determinante. Cosa sono queste immagini, cosa rappresentano e che potere hanno?

–        Tra il 2018 e il 2019 la situazione politica e i movimenti dell’opinione pubblica italiana sembravano dare un’indicazione netta alla questione: il dibattito sulle migrazioni creava tensioni e odio. Come rappresentare diversamente le migrazioni, e quale ambito scegliere?

–        I due quesiti precedenti hanno imposto la direzione presa dalla ricerca e dal progetto. Ma la volontà espressa dai soggetti partecipanti è stata quella di andare oltre la ricerca e la produzione, per mettere in gioco pienamente le parti coinvolte e parlare alla città e ai suoi cittadini. Un altro quesito si imponeva e dava forma al progetto finale: come comunicare la ricerca e i suoi oggetti?  

Durante il periodo di residenza, Gabriele Pantaleo e Mohamed Keita hanno visitato alcuni centri di seconda accoglienza a Firenze e provincia, incontrando molti rifugiati e richiedenti asilo. Gli SPRAR – Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati – sono i luoghi in cui lo straniero, che ha fatto domanda di asilo o cui sia stata riconosciuta l’ospitalità da rifugiato, viene accolto e inizia un percorso di integrazione che lo aiuterà ad entrare nella società di arrivo. Il primo aspetto che colpisce di questi luoghi è la scarsissima visibilità: pochi, pochissimi cittadini sanno che esistono e a che cosa servono. Così come è praticamente ignorata dalla maggior parte dell’opinione pubblica la ricchezza umana e professionale che si incontra all’interno di questi luoghi. Per questo motivo si è deciso di dedicare una sezione speciale della mostra al racconto di chi lavora quotidianamente in queste realtà.

Grazie all’aiuto della cooperativa Il Cenacolo, che gestisce alcuni Sprar della provincia, le visite si sono susseguite a più riprese per raggiungere un certo grado di familiarità con gli ospiti. Uno dei primi incontri, ad esempio, è stato introdotto all’interno di una lezione di facilitazione linguistica ed è stato occasione di dialogo e di esercitazione della lingua.
Il percorso di avvicinamento è sfociato nella realizzazione delle fotografie che saranno presenti in mostra.

Il Progetto è realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea2019 con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze

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Mohamed Keita nasce in Costa d’Avorio nel 1993. A 14 anni lascia Paese nel pieno della guerra civile per iniziare, da solo, un lunghissimo viaggio attraverso la Guinea, il Mali, l’Algeria, il Sahara, la Libia e Malta per arrivare in Italia nel 2010, a 17 anni. Grazie alla frequentazione del centro diurno per minori Civico ZeroA di Roma, ha scoperto una innata vocazione come fotografo e così inizia la carriera artistica. Vive e lavora a Roma. Nel 2017 apre un laboratorio fotografico per bambini di strada in Mali e, da alcuni anni, segue i ragazzi del centro Civico Zero. Mostre: Desperate Crossing’ Istituto Italiano di Cultura di New York mostra fotografica di Paolo Pellegrin e Mohamed Keita, curata da Marco Delogu e Nicola Curzio. New York 30 marzo 2016,  ‘This Land is your Land’ PhC Capalbiofotografia 2015, 04.2015.; Premio per young/old photographer PhC 2015 consegnato da Josef Koudelka e Marco Delogu;  ‘La mostra che non c’A?’, 12.2014, Complesso Del Vittoriano, piazza Venezia, Roma; Festival Internazionale di Roma XIII, ‘Ritratti’, 09.2014, Museo Macro, via Nizza 138, Roma; ‘Piedi, Scarpe, Bagagli’A�fotografie di Mohamed Keita, 12.06.2012, camera dei Deputati, Roma.