16 maggio artist talk in lingua inglese ore 17.00
Ci sono molti modi per affrontare questioni globali, equilibri complicati, politiche che coinvolgono diverse aree del mondo, e uno di questi è una riflessione concettuale e fisica sul caffè. Il caffè – bevanda originaria dell’Etiopia e diffusa da centinaia di anni in molte aree del pianeta – riesce a unire in maniera transnazionale culture diverse e può essere un simbolo di un momento condiviso, ma anche elemento che sottolinea sfruttamenti e politiche di commercio globale estremamente controverse.
E’ su questo crinale che si muove il lavoro presentato da due giovani artiste Maria Nissan e Victoria DeBlassie che lavorano insieme sul tema da alcuni mesi. L’intervento che propongono per Le Murate. Progetti Arte Contemporanea dal titolo Interpretation of a seed è il risultato delle domande che le artiste si sono poste. Tutto ha origine dalla pratica comune della raccolta dei fondi di caffè della moka e del caffè americano che sono diventati il materiale grezzo che mescolato con sale e farina e cotte al forno ha dato origine a oggetti scultorei. Le artiste hanno anche raccolto i sacchi di iuta, materiale per il trasporto dei chicchi di caffè diventato materiale installativo nello spazio.
Questi elementi utilizzati diversamente sono il terreno comune di un pensiero formale sviluppato nello spazio della mostra. Interpretation of a seed prende corpo in due stanze del piano terra due luoghi simili ma diversi. Uno spazio – quello di Maria Nissan – è attivato da caratteristiche più sensoriali e materiche con la presenza di elementi organici come lo zucchero, le sculture di caffè e i sacchi come sedute che invitano ad un momento di rilassamento e condivisione, alla ‘coffee culture’ come momento aggregativo. Gli elementi dell’installazione alludono alla cultura medio orientale dell’artista (di origini irakene) alla cultura americana, mescolate con quella italiana dove la presenza del caffè è un elemento culturale evidente e identitario. L’altra stanza realizzata di Victoria DeBlassie, pur avendo elementi comuni con la prima, ricorda più le caffetterie ‘indie’ (apparentemente più rispettose del processo produttivo ma in realtà spesso gestite da multinazionali come Starbucks) come Ethiocha Koffiehuis, nome che l’artista ha pensato per il suo spazio.
Qui gli elementi materici si fondono con un’azione di protesta concettuale. Su delle lavagne sono raccolti elementi e dati che sottolineano gli aspetti più complicati del commercio globale, e ai muri sono affisse immagini che sembrano alludere agli slogan usati per catturare i consumatori, ma giocano sull’ambiguità dei messaggi proposti che sposta l’attenzione sugli aspetti nascosti e manipolatori dell’informazione.
La doppia installazione avvolge il visitatore sia dal punto di vista sensoriale, materico, olfattivo che come spazio di pensiero e aggregazione. A partire dal caffè le due artiste hanno spaziato nella storia e nelle diverse geografie riattivando la nostra consapevolezza – a partire da un gesto semplice e ordinario come prendere un caffè – su aspetti culturali, storici, politici.
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Maria Nissan è un’artista installativa diplomata allo Studio Arts College International con una laurea in educazione artistica e una in disegno e pittura alla University of Georgia. Ha insegnato arte all’Accademia di Atene e lavorato come ceramista per il Winterhawk Pottery prima di trasferirsi a Firenze dove sta frequentando un master. Durante il suo soggiorno a Firenze Maria si è dedicata alla realizzazione di una installazione immersiva e sensoriale che si fonde con il contesto culturale della comunità. L’installazione caratterizzata da un aspetto fortemente performativo include materiali che evocano tutti i sensi. Il suo lavoro crea un’esperienza attraverso la trasformazione e manipolazione del riciclo organico dei materiali rilasciando un profumo avvolgente. “Il mio lavoro vuole investigare i temi centrali dell’identità culturale e il concetto etereo di casa. Proveniendo da una famiglia irachena e assira, con una educazione di stampo americano, questo contesto ha generato il mio desiderio di creare progetti artistici multiculturali. Questi progetti legano insieme tendenze diverse e a volte opposte nel mio essere come i paesi nei quali ho sviluppato il mio lavoro.”
Victoria DeBlassie è nata e cresciuta ad Albuquerque, New Mexico. Ha studiato presso The University of New Mexico nel 2009 e il California College of the Arts nel 2011. Di recente, ha ricevuto una borsa di studio Fulbright per l’Italia per l’anno accademico 2012-2013. Ha partecipato a numerose residenze artistiche, come F.AIR a Firenze, Italia, Atelier Real a Lisbona, Portogallo, Lakkos AIR a Heraklion, Crete, e più recentemente Apulia Land Arts Festival a Margherita di Savoia, Italia. Ha esposto a livello nazionale e internazionale, in sedi tra cui [AC] 2 Gallery di Albuquerque, NM, The de Young Museum di San Francisco, CA, e la Fondazione Biagiotti Progetto a Firenze, Italia.
Il progetto nell’ambito di ToscanaInContemporanea 2018