All’alba dell’arte digitale
Il Festival Arte Elettronica di Camerino
a cura di Silvia Bordini e Francesca Gallo
Dal 1983 al 1990 il Festival Arte Elettronica di Camerino è stato un punto di riferimento fondamentale dell’interazione fra arti e nuove tecnologie. Nato su iniziativa del Comune e sotto gli auspici dell’Università, esso ha rappresentato un polo di attrazione internazionale, dando a molti artisti italiani la possibilità di far conoscere le proprie ricerche anche oltreoceano. Nel corso delle varie edizioni ha ospitato convegni, mostre e rassegne sui linguaggi della computer art e della grafica, del video e della fotografia, del cinema, della tv e della musica, dei beni culturali; e ha focalizzato l’attenzione sul dibattito relativo all’appartenenza delle immagini di sintesi al mondo dell’arte.
Il Festival di Camerino ha dunque rilevanza per la conoscenza e l’interpretazione delle esperienze fondative della computer art negli anni Ottanta, in Italia e non solo. Se infatti le iniziali sperimentazioni dell’impiego artistico del computer risalgono agli anni Sessanta e se gli anni Settanta sono segnati dalle innovazioni quali il microprocessore, la tavoletta elettronica, le ricerche sui frattali, le prime sinergie tra computer e video, le conferenze del Siggraph negli Stati Uniti e così via, è il decennio successivo che evidenzia pratiche ed esperienze artistiche sempre più legate alle nuove tecnologie, non solo per la diffusione del personal computer e il perfezionamento di sistemi operativi e programmi ma anche per i mutamenti nei linguaggi dell’arte e nella comunicazione indotti dalle molteplici interazioni degli strumenti informatici. Le immagini da computer, infatti, possiedono la peculiarità di poter essere trasformate attraverso manipolazioni virtualmente infinite, modificando in tal modo l’identità stessa dell’opera, dell’artista, del pubblico.
Usato per costruire segni, forme, sequenze, movimenti, suoni (si parla di immagini assistite dal computer), il dispositivo stimola un processo artistico di tipo nuovo di ampia e lunga gittata. Inaugurati simbolicamente dal film Tron (1980) gli anni Ottanta si aprono con una nutrita serie di iniziative internazionali. Tra queste i festival come Imagina a Montecarlo e Ars Electronica a Linz, Nikograph in Giappone, Artmedia a Salerno, nel cui contesto si colloca quindi anche il Festival Arte Elettronica di Camerino. In questo medesimo periodo si registra l’organizzazione di mostre che pongono con chiarezza l’ipotesi di un arricchimento dell’arte attraverso l’immaginario digitale e le sue pratiche, come la spettacolare Electra a Parigi (1983), L’immagine elettronica a Bologna (1984), Immagini da computer a Prato (1984, edizione italiana della mostra Siggraph 83, curata da Mauro Salvemini), Digital Art a Maastricht e Les Immatériaux a Parigi nel 1985. E negli stessi anni il dibattito si approfondisce attraverso convegni e saggi.
Nonostante tale rilevanza, il Festival Arte Elettronica di Camerino non è mai stato oggetto di studio: il libro edito da Mimesis e curato da Silvia Bordini e Francesca Gallo, pertanto, colma un vuoto e rappresenta una riflessione articolata su quell’esperienza e sul dibattito storico-critico relativo al rapporto fra ricerche artistiche e strumenti digitali nel contesto culturale degli anni Ottanta. I contributi raccolti, inoltre, aprono sollecitano anche riflessioni sulla sfaccettata eredità di quella pionieristica esperienza nel campo dell’immagine digitale odierna e delle sue ibridazioni con il sonoro, sulla scena artistica italiana.
Il libro si articola in tre sezioni:
- i saggi, ricerche inedite in gran parte basate sull’archivio di Il pulsante leggero (l’associazione fondata da Rinaldo Funari a Roma, dedita all’esplorazione delle interazioni fra arte e computer, animatrice di diverse edizioni del Festival Arte Elettronica di Camerino), sulla storia del Festival, su aspetti del dibattito critico di quegli anni, insieme a riflessioni sulla forma festival come precipua della diffusione delle sperimentazioni artistiche con le nuove tecnologie, e approfondimenti sullo stato delle tecnologie digitali in quel momento. Silvia Bordini, Paolo Castellucci, Sandra Lischi, Francesca Gallo, Paola Lagonigro, Elena Giulia Rossi.
- le testimonianze di alcuni protagonisti di quell’esperienza e delle sue odierne prosecuzioni: Cristiana Fantoni, Adriano Abbado, Gianni Blumthaler, Pietro Galifi, Antonio Glessi, Fabrizio Savi, Daniela Bertol, Chiara Passa, Valentino Catricalà.
- una selezione di documenti d’epoca sul dibattito e sulle varie esperienze condotte attorno al Festival Arte Elettronica di Camerino: Michele Böhm, Ida Gerosa, Mario Sasso, Nicola Sani, Paolo Uliana, Valerio Eletti, Enrico Cocuccioni, Rinaldo Funari. Uno spaccato delle questioni sul tappeto dell’arte negli anni Ottanta, ancora da approfondire e di cui spesso ci si dimentica, e che invece preludono alla massiccia diffusione dei temi legati alla condivisione, all’interattività, alla globalizzazione propri del decennio successivo.
Inoltre il libro ripropone, implicitamente, il quesito sulle modalità con cui studiare la storia dell’arte contemporanea nei suoi rapporti con le tecnologie informatiche, la cultura visiva di massa alimentata da una struttura televisiva che proprio allora, in Italia, esce dal monopolio statale. Non ultimo, costituisce un esempio su come utilizzare, gestire e valorizzare i materiali degli archivi multimediali in cui si intrecciano fonti e documenti eterogenei e difformi, dai nastri magnetici ai video, dai supporti informatici alle carte, alle fotografie e alle stampe.
Intervengono
Silvia Bordini e Francesca Gallo, curatrici del volume
Alfonso Belfiore, Conservatorio di Firenze
Antonio Glessi artista e docente ISIA, Firenze
Paolo Uliana, artista
Valentina Gensini, Direttrice artistica Le Murate. Progetti Arte Contemporanea
Mercoledì 19 giugno ore 17.30
In collaborazione con Sapienza Università di Roma