Il 20 dicembre ore 17.30 verranno presentati al pubblico i progetti vincitori delle call per artisti indetti da Le Murate. Progetti Arte Contemporanea. QUEI GIORNI DEL DILUVIO Durante i giorni dell’alluvione del ’66, per la prima volta a Firenze si mise in moto spontaneamente un’enorme catena di solidarietà. Ad accorrere furono giovani provenienti da ogni parte del mondo per salvare l’arte italiana: per tutti loro fu coniato il termine ‘angeli del fango’. Fotoromanzo Italiano lavora assemblando e contaminando immagini e materiali vari; per Le Murate. Progetti Arte Contemporanea gli artisti hanno costituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto studenti o giovani artisti under 35 attivi sul territorio toscano in un workshop di ricerca attorno all’Arno. I partecipanti hanno lavorato come una vera e propria redazione procedendo prima alla stesura e poi alla realizzazione di un fotoromanzo sul fiume. Fotoromanzo Italiano Collettivo artistico, fondato nel 2011 da Giorgio Barrera, Andrea Botto e Marco Citron, lavora sull’immagine e sul costume dell’Italia oggi attraverso una nuova forma di racconto che attinge all’immaginariocollettivo, attivandolo e dotandolo di nuovi significati. Un ‘minestrone’ caustico e ironico di immagini e parole, che, partendo dal reale, produce libere narrazioni, incrociando politica, gossip e fatti di cronaca arrivando a nuovi contenuti, secondo criteri ispirati a quello che è stato definito ‘neorealitysmo’. La ricerca di Fotoromanzo Italiano si esplica per mezzo di azioni. L’ultima in ordine di tempo è Innamorati a Milano, un progetto collettivo sperimentale aperto, che ha preso avvio con la creazione di una pagina Facebook, dove vengono raccolti materiali visivi e testuali, riferiti ad avvenimenti di vario genere accaduti a Milano dall’inizio degli anni Novanta; opportunamente editati, questi materiali divengono la sce neggiatura di una storia d’amore, pubblicata a puntate su una rivista autoprodotta. Tra le esposizioni principali: 49° Premio Suzzara (2016), Laboratorio Italia, SiFest#23, Savignano sul Rubicone (2014), Milano e oltre a cura di A. Detheridge, Triennale di Milano (2013), Gran Touristas, Biennale di Architettura di Venezia (2012), Beyond Memory a cura di M. Paderni, Fondazione Marangoni Firenze (2012), Prospettive Variabili, Bari (2012). VIVENTE Vivente è un’installazione multimediale che restituisce un inedito ritratto sonoro del fiume Arno, in cui aspetti sonori e visivi si fondono nella creazione di uno spazio immersivo e contemplativo. L’opera è composta da 128 canne di bambù di lunghezze diverse, sospese dall’alto;bogni canna può suonare sia come aerofono sia come percussione creando, nell’insieme, un ambiente estetico e allo stesso tempo visivo e acustico. Le dimensioni e la disposizione delle canne permettono di suggerire percorsi ed esperienze che il fruitore può attraversare liberamente. Francesco Pellegrino Musicista, compositore e artista visivo, Francesco Pellegrino durante e dopo gli studi in musica elettronica sperimenta attraverso la multimedialità e l’utilizzo di tecnologie nell’ambito delle installazioni audio visive e della musica elettroacustica. Realizza performance/concerti per strumenti, live electronics e installazioni multimediali, eseguiti in Italia, Europa e Sud America. Idea centrale nei suoi ultimi lavori sia musicali che installativi è quella della creazione di spazi estetici, immersivi, dove il suono e la vista invitano il fruitore alla contemplazione.
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15 December 2016