Presentazione della pubblicazione
Decolonize!
Art, curatorial and critical practices in contemporary times
Introduce:
Giulia Casartelli, PHD presso l’Università Nazionale e Capodistriana di Atene
Intervengono:
Maria Rosa Jijon segretaria Illa, artista visiva e attivista
Monica Sassatelli, Goldsmiths, University of London, Università di Bologna
Renata Summo-O’Connell, curatrice del progetto e direttore artegiro contemporary art
Roberta Trapè docente e ricercatrice Miur, Università di Melburne
In una recente conversazione tra un leader del progetto di ricerca europeo e un partecipante ad una conferenza il termine “decolonizzazione” è emerso quale riflesso di una sorta di atteggiamento intellettuale umanitario sovrastante contro pregiudizi e discriminazioni. La nozione, condivisa da entrambi gli interlocutori, ha dunque trasformato la decolonizzazione in una ricetta decisiva per superare le crisi e i conflitti.
Dalla sociogenesi di Fanon al Decolonial Aesthetics Manifesto di Walter Mignolo, artisti, curatori e critici d’arte che lavorano a stretto contatto con “la ferita coloniale” e sono acutamente consapevoli della razzializzazione come classificazione e classifica, e della sua origine artificiale, come dice Mignolo. La riflessione collettiva qui eseguita, in questa raccolta di opere e testi, riguarda uno sforzo condiviso per praticare vari generi di decolonialismo, per aprirsi sempre di più, attraverso la conoscenza e la comprensione, alla creatività artistica decoloniale e alla critica decoloniale, promuovendo prima di tutto uno processo scambio, insieme alle sue scoperte occasionali.Una ricerca per “forme sempre nuove“, una consapevolezza che la teoria assume la forma di un teatro, evitando una scelta netta tra finzione letteraria e stili scientifici, e sforzandosi di sperimentare: questo è stato il nostro breve estratto come autori per questa pubblicazione.
Artisti, curatori, critici e studiosi hanno unito le loro competenze in contributi principalmente testuali e visivi, ma alcuni autori hanno scelto di proporre la loro argomentazione a livello visivo.
Le pratiche artistiche, curative e critiche attuali si collocano in un mondo in cui le nozioni di postcolonial, neo-colonial, decolonial,e global, coesistono e continuano a giocare ruoli che enigmaticamente ci sfidano. Caratterizzano uno stato di cose che genera affiliazioni e relazioni tra pratica artistica , cura, critica, potere e mercati. Rapporti che a volte sono nuovi, a volte piuttosto banali e ben calpestati. Decolonize! è solo il primo atto di una produzione coraggiosa e collettiva, simultaneamente live e online, per esplorare molteplici visioni della pratica dell’arte contemporanea, per indagare i modi per curare e criticare oggi un mondo estremamente vario.
Per questi motivi, con Braidotti e Glissant, il progetto Decolonize! finanzia la creazione di lingue, proponendo un esercizio di riflessione e discussione volutamente non accademico. Attraverso collaborazioni di artisti e scrittori, riflessioni scritte e visive, diari fotografici si è costruito un racconto collettivo che testimoniasse esperienze degli autori nel decolonizzare la pratica artistica attraversando il suo processo e analizzandone insuccessi e successi.
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Giulia Casartelli (Lecco, 1986) sta attualmente conducendo la sua ricerca di dottorato presso l’Università Nazionale e Capodistriana di Atene sul ruolo delle politiche culturali nella costruzione identitaria dell’Unione Europea, analizzando il caso della Turchia. All’attività di curatrice indipendente, ha affiancato esperienze in gallerie d’arte e organizzazioni non governative a Milano, Nuova Delhi e Città del Capo. Nel 2015 e’ stata coordinatrice associata del Padiglione armeno alla 56. Biennale di Venezia, premiato con il Leone d’Oro per la Miglior Partecipazione Nazionale.
Renata Summo-O’Connell Renata è curatrice e responsabile per il progetto Artegiro Contemporary Art, un progetto curatoriale nomadico e transnazionale in arte contempoanea con sede in Italia. Artegiro è un programma che opera all’interno dell’AILAE, organizzazione fondata da Renata, Roberta Trapè e Damian O’Connell nel 2007. Avendo lavorato per lungo tempo nei campi di ricerca e docenza in Sociolinguistica e Gender Studies in Australia, ha continuato indipendentemente la sua scrittura e ricerca critica dopo il ritorno in Europa, concentrandosi soprattutto su argomenti relativi ai ruoli dell’artista e del curatore nella società, la pratica artistica nelle nuove forme di cattività per migrazione, attraverso nuovi modelli di ricerca transnazionale che, al di là di confini istituzionali, possano far avanzare con decisione il dibattito internazionale sull’arte, sulla progettualità creativa e culturale in relazione alla vita politica e sociale. Ha lanciato il progetto Imagined Australia. Una Riflessione sulla reciproca costruzione di identità tra Australia e Europa, pubblicato da Peter Lang nel 2009. In particolare, specialmente con la creazione del COCOAA, una collaborazione che lei ha stabilito tra AILAE e il Comune di Conzano in Monferrato, dove cura le residenze artistiche Artegiro che hanno luogo annualmente dal 2010 ed hanno visto più di 14 artisti internazionali in residenza in questi anni.
Monica Sassatelli Monica Sassatelli è una sociologa culturale, con particolare interesse per le politiche culturali urbane ed europee. Ha svolto ricerca su istituzioni ed eventi culturali, in particolare su festival urbani e biennali. Tra le sue pubblicazioni, Becoming Europeans. Cultural Identity and Cultural Policies (Palgrave, 2009) e Festivals and the Cultural Public Sphere (co-curato con L. Giorgi and G. Delanty, Routledge, 2011). Attualmente è Professoressa Associata all’Università di Bologna, e Senior Lecturer a Goldsmtihs, University of London. https://goldsmiths.academia.edu/MonicaSassatelli
Roberta Trapè Roberta Trapè è Honorary Fellow presso l’Università di Melbourne, School of Languages and Linguistics dove ha lavorato per cinque anni. Ha conseguito un Dottorato in Anglistica e Americanistica presso l’Università degli Studi di Firenze. Si occupa della letteratura contemporanea dei paesi anglofoni, ed in particolare della letteratura di viaggio australiana in Italia. Nel 2011 ha pubblicato il libro Imaging Italy Through the Eyes of Contemporary Australian Travellers (1990-2010), e in seguito numerosi articoli su questo tema. Ha scritto anche su nozioni di spazio e movimento nella società contemporanea, sul ruolo dello spazio nella narrazione storica e sulla figura del migrante. La sua ricerca si basa su una costante comunicazione con scrittrici e scrittori che vivono in Australia e sono in dialogo con la cultura italiana. Ha analizzato il lavoro dello studioso australiano Paul Carter, che mette in relazione l’Italia con una serie di riflessioni e pratiche sui temi della migrazione, cittadinanza e identità. Ha scritto anche sulla collaborazione di Carter con artiste ed artisti aborigeni ad Alice Springs e Perth per la progettazione di spazi pubblici attraverso un innovativo modello di comunità creativa. Fa parte di AILAE, fondata da Renata Summo O’Connell, un’associazione europea non-profit che mira a costruire occasioni di dialogo e confronto su arte, cultura e politica tra l’Europa e il resto del mondo.
This Book Was Made Possible Through the Financial Support of Artegiro Contemporary Art and of a Private Donor. Illustration and front cover© Botticelli in Cairo (2018) by Qarm Qart