THE ACT OF TOUCH
Tovel (Matteo Franceschini)
PROGRAMMA
Composizione Musicale e live electronics
Performers:
Matteo Franceschini
Jacopo Mazzonelli
Eleonora Wegher
“The Act Of Touch” Il pianoforte è senza dubbio lo strumento che più rappresenta la fioritura della cultura musicale occidentale dal tardo Settecento a oggi. In questo senso, la performance musicale.
The Act of Touch, costruita sull’opera ABCDEFG di Jacopo Mazzonelli, permette un cammino a ritroso, una sorta di regresso all’essenziale, un percorso di “purificazione” creativa votata a catturare l’immagine più profonda di ciò che si sta scrivendo: la materia, i tasti bianchi, le sette note, l’alternanza rigo/spazio del pentagramma, il gesto e la memoria. Il pubblico si ritrova all’interno di un paesaggio sonoro inatteso, dove il suono organizzato si palesa dopo un complesso itinerario di esplorazione fisica dei materiali. Ordinata su più livelli visivi e concettuali, la performance si configura come una graduale e consapevole scoperta di identità – un percorso di conoscenza e sviluppo ottenuto mediante l’impiego di elementi, forme e suoni derivati unicamente dai sette pianoforti.
Il progetto amplifica e al tempo stesso chiude il cerchio attorno a una collaborazione a cui Franceschini e Mazzonelli hanno lavorato negli ultimi tre anni, dall’elaborazione dei progetti preliminari all’assemblaggio degli strumenti, attraverso l’archiviazione e la successiva rielaborazione di ogni suono incontrato durante il processo di trasformazione. Nel desiderio di allargare i confini della comunicazione sonora e concettuale, il ruolo tradizionalmente confinato del compositore si combina qui con quello di interprete. Con lo pseudonimo di “Tovel”, Matteo Franceschini rilancia la figura dell’autore/interprete con l’obiettivo di sperimentare un nuovo sound “dall’interno”; il diretto coinvolgimento come esecutore e l’inevitabile lavoro a stretto contatto con i musicisti si presenta come un autentico atto creativo. _______________________________________________
Jacopo Mazzonelli concentra la sua ricerca visiva sul gesto musicale, inteso come tutto ciò che sottende la creazione del suono, il tempo e il suo ritmo, il divenire e il trascorrere, la storicità e il ricordo. L’indagine dell’artista si avvale di differenti tecniche, di metodologie mutuate da linguaggi di diverse discipline, e di osservazioni provenienti da angolazioni inaspettate che permettono il superamento di una lettura frontale dell’opera, un attraversamento di un’opera ricca di riferimenti colti e di relazioni plurisensoriali. La collaborazione tra Matteo Franceschini e Jacopo Mazzonelli si realizza attraverso una performance dove la scrittura acustica si fonde con la manipolazione elettronica in tempo reale. La nuova fisionomia dei pianoforti e la trasformazione dei suoi materiali si configura come il punto di partenza per una riflessione sulla natura stessa del rapporto tra suono e materia.
Matteo Franceschini (Trento 1979) Inizia lo studio della composizione con il padre diplomandosi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano sotto la guida di Alessandro Solbiati. Si perfeziona all’Accademia Nazionale “Santa Cecilia” di Roma con Azio Corghi e frequenta il “Cursus de Composition et d’Informatique Musicale” all’Ircam di Parigi, città nella quale attualmente vive e lavora. Riceve commissioni da istituzioni quali la Filarmonica della Scala, la Biennale di Venezia, l’Ensemble Intercontemporain, la Philharmonie de Paris, la Wigmore Hall di Londra, l’Ircam-Centre Pompidou, La Scala Paris, il Festival Mito, l’Orchestre national d’Île-de-France, l’Orchestre national de Belgique, l’Opera di Saint-Étienne, il Teatro Sociale di Como/AsLiCo, il Mart, il Festival Milano Musica, la Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Accademia Filarmonica Romana. Realizza opere per il teatro, composizioni sinfoniche, corali e da camera, colonne sonore ed installazioni multimediali interattive. Il suo immaginario musicale si fonda sulla forza dei contenuti narrativi e sulla necessità di accostare linguaggi di matrice diversa seguendo le regole del contrasto e della fusione. La ricerca sul timbro nutre il suo lavoro, che rivela un universo onirico ed un acuto senso della teatralità. Nell’aprile 2011, esce il disco monografico “Il risultato dei singoli” prodotto da Stradivarius ed eseguito dal Divertimento Ensemble di Milano. È nominato compositore in residenza presso l’Arcal di Parigi, all’Orchestre national d’Île-de-France e all’Accademia Filarmonica Romana. Nel 2011 riceve il titolo di “Italian Affiliated Fellow in Arts” da parte dell’American Academy di Roma e nel 2014 il “Fedora – Rolf Liebermann Prize for Opera”. Con lo pseudonimo di “Tovel”, utilizzato per la prima volta nel 2018 in occasione della performance “ABCDEFG [a tuned sculpture]”, rilancia la figura dell’autore/interprete con l’obbiettivo di sperimentare un nuovo sound “dall’interno”; il diretto coinvolgimento come esecutore e l’inevitabile lavoro a stretto contatto con i musicisti si presenta come un vero atto creativo.
Jacopo Mazzonelli realizza sculture, assemblaggi e installazioni che indagano la zona di confine tra arti visive e musica avvalendosi di tecniche e metodologie mutuate da diverse discipline. Al centro del suo interesse è il “gesto musicale”, inteso come ciò che sottende l’esecuzione e non il suono prodotto e l’indagine sulla percezione del ritmo e del divenire del tempo. Diplomato in pianoforte e in musica contemporanea, ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero. Le sue opere sono incluse in importanti collezioni quali AGI Collection – Verona, Caldic Collection – Rotterdam, VAF – Stiftung Collection – MART, Roveret ed altre. Nel 2017 il MART gli dedica una mostra personale: “To be played at maximum volume”.
Eleonora Wegher ha studiato con Palmieri e con Corbolini al Conservatorio di Trento dove ha conseguito con lode il Diploma Accademico di II livello. Si è perfezionata con Margarius e Kravtchenko all’Accademia Pianistica di Imola e alla Hochschule fur Musik “F. Mendelssohn” di Leipzig. Sin da giovanissima ha ottenuto significativi riconoscimenti vincendo il Concorso Pianistico Clementi, il Concorso Internazionale Franz Schubert e il Premio Seiler al Concorso Chopin di Roma. Si è esibita, tra gli altri, per i festival Konzertabende di Bolzano, Schloss Georgium di Dessau, per le associazioni Mozart di Rovereto, Steinway Siciety di Verona, Festival Europeo della Musica di Bologna, Società Filarmonica di Trento, Festival Martinu di Brno. È vincitrice di numerosi concorsi: Concorso Pianistico Vila de Capdepera di Mallorca e Concorso Gaetano Zinetti di Sanguinetto, Premio Speciale al Concorso A. Mamriev di Braunschweig ed altri.
The Act of Touch pertiene al progetto IDENTITIES, nell’ambito del programma ToscanaInContemporanea2018