A Firenze, prima città in Italia, va in scena una nuova grande iniziativa per celebrare quelle donne di valore che con le loro attività di scrittrici, scienziate, artiste, attrici, filosofe e pensatrici hanno contribuito a rendere grande e unico il patrimonio culturale non solo fiorentino ma anche italiano. Si chiamerà L’Eredità delle Donne il festival di tre giorni – 21, 22, 23 settembre 2018 – realizzato proprio in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, dedicato al contributo femminile al progresso dell’umanità. Il progetto, con la direzione artistica di Serena Dandini, prevede un programma di appuntamenti dedicati al tema dell’empowerment femminile attraverso la cultura e l’intrattenimento, tra eventi di approfondimento e di spettacolo, con ospiti di portata nazionale e internazionale. MUS.E partecipa al Festival proponendo varie attività: visite guidate a tema alla scoperta delle grandi donne di Palazzo Vecchio, delle visite guidate in bicicletta sulle tracce di fiorentine illustri, e con Le Murate. Progetti Arte Contemporanea incontri, colazioni d’artista e workshop. Le modalità di partecipazione e di prenotazione sono specificate sul sito www.ereditadelledonne.eu
COLAZIONI CON L’ARTISTA
In collaborazione con Le Murate. Progetti Arte Contemporanea il festival propone incontri originali con artiste di differenti generazioni che lavorano a Firenze. Le colazioni presso gli studi professionali delle artiste consentono ai visitatori di entrare a contatto con il loro lavoro direttamente nell’ambiente in cui viene progettato e prodotto. Un’esperienza unica con l’arte contemporanea prodotta oggi a Firenze e con le protagoniste donne che potranno raccontarla in un contesto informale, coinvolgente, evocativo, di fronte ad una tazza di caffè. Gli studi saranno aperti dalle ore 10:00 alle ore 12:00, alla presenza delle artiste. Ingresso libero con colazione (data la tipologia degli spazi, ci potrà essere una gestione degli ingressi). – Daniela De Lorenzo (Via Del Presto Di San Martino 18/rosso, Firenze)
“Da molti anni il centro di indagine delle mie ricerche è il corpo pensato come soggetto e oggetto, indagato nel suo aspetto sensibile, dunque non necessariamente vicino ad una figurazione. All’inizio ho lavorato su la ‘postura’ come linguaggio inconsapevole, che dice però molto sul nostro modo di stare al mondo e sul mistero della nostra identità con la consapevolezza di non poterne praticare solo una. Poi, con la simulazione di particolari anatomici seguendo traiettorie a fondamento della vita stessa come le vene che ri-disegnano il nostro corpo. Oppure affrontando l’invisibile, le tracce di uno sguardo che osserva un altro volto soffermandosi su particolari che possiamo definire ‘oggetti di attrazione’, dimostrando così come la nostre percezioni siano soggette al rischio di illusione, o registrare attraverso il disegno le innumerevoli vibrazioni che attraversano il nostro corpo senza esserne consapevoli. E poi , Il ‘tempo’ , come riflessione continua sapendo comunque che l’asse essenziale del nostro universo è e forse rimarrà incomprensibile”
– Caterina Pecchioli (via dei Cappuccini 49, Firenze)
Il lavoro di Caterina Pecchioli nasce dalla lettura e osservazione di gesti, rituali e codici del quotidiano su cui interviene per svelare meccanismi latenti del rapporto tra individuo e società. In particolare si focalizza sui rapporti di potere, sui comportamenti di massa e sui condizionamenti e le manipolazioni emotive dell’individuo quali controllo e paura. Il processo di lavoro e la forma finale ibridano l’estetica tradizionale e quella relazionale in cui lo spettatore è spesso coinvolto attivamente. Sperimenta e reinventa l’uso delle diverse discipline artistiche per trovare di volta in volta la soluzione più adatta alle intenzioni comunicative. Per questo un’istallazione può trasformarsi in un gioco di carte, le prove di una performance in un video, una serie fotografica in scenografia. Fa parte inoltre del collettivo artistico e curatoriale Nation25 che si riferisce all’immaginaria 25° Nazione più grande al mondo per demografia, costituita da 60 milioni di persone sfollate sia internamente che esternamente ai loro paesi di origine. I progetti di Nation25 partono dal presupposto che una comunità dislocata nello spazio e nel tempo significa occasione e opportunità per ripensare e re-immaginare la società.
– Maria Pecchioli (Via giandomenico romagnosi 7, Firenze)
“In un quotidiano che ci porta ad essere disconnessi dalla realtà, Promuovo pratiche sovversive come l’arte dell’incontro, incrociando identità più che definendole, costruendo piattaforme comunitarie basate sulla pratica della vita. Il corpo è al centro della mia ricerca, strumento di indagine del contesto etico politico attraverso cui attivare pratiche sociali ed estetiche. Molteplici linguaggi sono alla base del mio lavoro con cui promuovo una consapevolezza basata sul coinvolgimento, la cura e costruzione di comunità. Questo processo artistico costituisce una forma di intima e condivisa trasformazione. I progetti più recenti sono legati alla cultura queer e ai processi di resilienza-olistica.” METHODOLOGY filmmaking, performing, sound vibrational practicing, contemplative sailing, to engaging audience, building community.
– Doris Maninger (Piazza St. Spirito, 16, Firenze)
“La mia pratica artistica si basa largamente sulla ricerca di un dialogo profondo, fisico direi, con l’ambiente che mi circonda. I miei lavori sono sempre fortemente – e ossessivamente – il risultato di una interazione viscerale con materiali e processi. I materiali che utilizzo prevalentemente (creta, tessuto, fili di metallo) hanno in comune il fatto che la mia mano può dare loro forma senza che sia necessario l’utilizzo di alcuno strumento e che non c’è alcun diaframma fra il mio corpo e la materia che modifico. In sostanza, ho bisogno di questa interazione diretta per lasciare parte delle decisioni alle mie mani e anche all’intuizione e alle possibilità del momento.”
– Kirsten Stromberg (Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Piazza delle Murate, Firenze). Visitabile dalle ore 11:00 alle ore 12:00
Kirsten Stromberg presenterà e discuterà il suo recente lavoro ‘MotherLine: An Archive of Resilience and Re-Covery’ che è stato presentato in anteprima al The Matricentric Feminism Conference organizzata da MIRCI (Motherhood initiative for Research and Community Involvement) presso la Syracuse University di Firenze nel maggio 2018. Motherline è una una riflessione contemporanea sull’immagine di La Madonna nelle radici della pittura italiana attraverso una serie di opere su grande formato digitale. Stromberg ha cancellato Madonne italiane di maestri come Duccio, Cimabue e Giotto, con strati di colore ma lasciando emergere i profili di questi capolavori e intervenendo successivamente con disegni che si riferiscono a diverse situazioni domestiche di maternità contemporanea con particolare enfasi su momenti ed esperienze di malattia e guarigione. Reflettendo sull’ idea di resilienza e re-cupero in relazione alla madre sacra, MotherLine tenta di problematizzare e ricontestualizzare il linguaggio storico dell’arte, facendo crollare le costruzioni ideologiche e patriarcali della maternità, mettendo in luce le lezioni inter-relazionali e spirituali della maternità e dell’ arte attraverso e fuori dal tempo.
– ore 12:00 – Kirsten Stromberg dialogherà con Arabella Natalini e Valentina Gensini a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea (Piazza delle Murate, Firenze )